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Trasformazioni al margine, Passaggio Laurentino è un film di Isplora, ente approvato dal Consiglio Nazionale degli architetti e dall’American Institute of Architects (AIA) che propone corsi gratuiti per architetti con film sull’architettura della durata di un’ora e valevoli di crediti formativi. Il film mette in luce il tema della trasformazione urbana della città di Roma, nella sua complessità, intercettando e interpretando nuovi usi dello spazio, flussi, modificazioni e cambiamenti delle abitudini socio-economiche dei luoghi, oltre a possibili innovazioni nella progettazione fisica del territorio.

Due racconti, due scale che si muovono parallelamente: dal dettaglio alla città, dai flussi all’abitare. Ingrandimenti e restringimenti, che emergono in un duplice percorso che tende a collidere, a sovrapporsi, tenendo insieme le diverse storie e istanze presenti sul territorio. Un percorso che vuole mettere in luce la trasformazione dello spazio urbano contemporaneo, osservando le forze che guidano questo cambiamento, esplorando forme e dimensioni.

Roma e la sua possibile mutazione.

Il racconto della complessità urbana, restituendo meccanismi e forme, percezioni e attraversamenti, proiettando l’architettura sullo sfondo, scenario della crescita e della trasformazione, teatro del cambiamento degli stili di vita e di un modo di abitare più ampio.

Passaggio Laurentino.

Da un lato il film vuole mettere in luce, attraverso il tempo lungo, la storia delle visioni e delle strategie urbane, i piani del 1931 e del 1962 che spostano la città verso i bordi, immaginando la periferia che diventa centro. Partendo dal progetto dell’E42, dal quartiere dell’EUR, per arrivare alla costruzione della città pubblica, i quartieri dell’edilizia economica popolare: la riforma urbanistica, la legge n.167 del 1962, le cooperative e le sperimentazioni, le soluzioni e le problematiche. Per farlo, la narrazione utilizza un caso studio, la storia e le vicissitudini di uno dei casi più emblematici di Roma, il Laurentino 38 progettato dall’Arch. Piero Barucci: il sistema della vertebra urbana e il meccanismo insediativo, strade e ponti, stecche e torri. Un movimento che dilata sempre di più i bordi della città storica e di quella consolidata, introducendo un nuovo elemento: il Gra, il Grande Raccordo Anulare. Un confine distributivo, il telaio che sorregge il flusso veicolare di molte storie romane che diventa elemento insediativo allargando territori e generando nuove forme di abitare, oltre il raccordo, disgregano i bordi e mettendo fine alla storica dicotomia città/campagna, in una città-territorio.

Dall’altro lato il film vuole porre l’attenzione sul progetto di una di queste centralità, individuate dal Prg di Roma del 2008, quella del Laurentino. Una polarità commerciale in divenire che ad oggi mostra il suo primo tassello: il centro commerciale Maximo, progettato dallo studio 3C+t Capolei Cavalli Architetti Associati. Partendo da questo spazio, dal suo concepimento e realizzazione, è possibile tracciare un parallelismo con il movimento della città ad uscire, verso i suoi bordi, dalla città storica a quella in trasformazione. Il racconto muove così nell’attraversamento dell’architettura, mettendo in luce elementi e temi, soluzioni e sfide da superare: dalla luce che penetra dalla copertura sino alle gallerie, superando gli spazi del mercato per uscire sulla piazza pubblica dove non solo vengono presi in considerazione gli aspetti della pelle, della tessitura superficiale del centro ma dove le due storie e le due scale di osservazione si incontrano.

La nuova centralità all’interno del quartiere del Laurentino.

Il centro commerciale Maximo diventa così non soltanto la cartina tornasole di un processo costruttivo ma la restituzione di strategie e di connessioni, un luogo dove atterrano flussi materiali e immateriali, stratificazioni temporali e processi economici, nodo locale e soglia dove si incontrano diverse istanze e le questioni urbane, quelle dell’oggi e quelle del futuro.

Credits: Isplora