CASA RIPETTA

Cliente: privato
Luogo: Roma, Italia
Area: 350 mq area di progetto
Anno: 2018
Programma: residenza privata
Servizi: Progettazione Preliminare, Progettazione Definitiva, Progettazione Esecutiva degli Interni, Direzione Lavori
Credits: Photo © Francesco Valenti

Il progetto per la ristrutturazione di un appartamento di circa 300 mq nel centro di Roma tenta di costruire un’identità in un interno completamente privo di carattere, nonostante l’imponente facciata ottocentesca esterna, avendo perso completamente i tratti distintivi dell’epoca di costruzione dell’edificio: una tabula rasa come punto di partenza, per riscrivere una storia in un delicato equilibrio di citazioni del passato, reinterpretate e in continua evoluzione. Le dimensioni delle finestre verso la strada e le diverse dimensioni degli ambienti hanno subito suggerito un ribaltamento della tradizionale disposizione funzionale rispetto all’esterno: la cucina e la camera matrimoniale sono state collocate verso la strada, mentre la sala da pranzo e le restanti camere da letto e bagni sono stati spostati nel cortile, con vista sulla terrazza privata e sul bellissimo parco di Villa Borghese.
Da un lato, ritrovata dignità della zona giorno, grazie al rapporto con l’esterno, all’altezza dei soffitti e al nuovo pavimento in grandi listoni di parquet; dall’altro la massima razionalizzazione degli spazi, per conferire funzionalità alla zona notte-spogliatoio-bagno. Il passaggio tra le due dimensioni è enfatizzato dai corridoi voltati filtrati da alte porte in ferro e vetro, un’opera di architettura nell’architettura, da cui i telai metallici si estendono per creare nuove traiettorie visive, ma soprattutto per fungere da strumenti in grado di dividere la percezione degli spazi per l’intrattenimento, il consumo e la preparazione del cibo, senza barriere fisiche che riducano lo spazio, la luce e la vista verso l’esterno.
La divisione non è fatta solo in termini di diverse aree del piano: il progetto è anche stratificato verticalmente su due livelli che formano quinte diverse, come era consuetudine in passato, in modo da evidenziare – partendo dal basso – prima gli arredi ordinati dal disegno dei pavimenti, poi i telai in legno posti a parete ed infine il sistema di telai che sorreggono i corpi illuminanti e generano assi di luce, separando ed esaltando le varie tonalità pastello delle superfici e sul soffitto, dove riecheggiano il posizionamento degli arredi sottostanti.
I dettagli che rimandano al passato sono evidenti: le cornici in gesso, come il parquet francese, sembrano esserci da sempre, anche se a un’osservazione più attenta la decorazione del soffitto è decentrata rispetto al tavolo, il disegno del pavimento ha una chiara matrice moderna, mentre il design della cucina, invece, ha un look contemporaneo ininterrotto, basato su texture e materiali.
Una casa di luci e ombre, con “salti” percettivi tra la zona giorno e la zona notte, dove parti vuote si alternano ad altre ricche di funzioni e le grandi aperture verso il mondo esterno della zona giorno contrastano con la “scappatoia” delle cornici che dalle camere da letto offrono una vista sul viale alberato sottostante: una casa dove il futuro è anche nel passato, quando filtrato dal presente. Solo piccoli frammenti di storia che si ripetono.